Sunday, May 19, 2013

SOLO GIAPPONE - in concomitanza con la mostra che è stata inaugurata il 30 maggio 2013 ore 18.30 presso l'Associazione Dictinne Bobok Via E. Albanese 7 Palermo



Giardini, celebrazioni, oggetti, atteggiamenti: la cultura tradizionale giapponese è caratterizzata da una cura per il dettaglio tutta particolare. Cura per il dettaglio che molti forse non esiterebbero a definire maniacale, ma che importanza ha, se è proprio quel dettaglio che ci comunica un’emozione inesprimibile che va giù dentro e arriva dritto fino all’anima? Può essere la raffinata busta di carta, o la delicatissima scatola con cui si confeziona un regalo. Può essere semplicemente il gesto usato nel porgere il resto al cliente, un resto che non solo non manca mai, ma che viene consegnato a mani giunte come se fosse anche quello un oggetto sacro o prezioso. Può essere una porta aperta o richiusa garbatamente da una delle innumerevoli commesse…  

“Lo spirito del Giappone, più che spiegato o studiato, va semplicemente ‘sentito’, assorbito. Ricopiando il sutra nell’atmosfera rarefatta del tempio, l’unico rumore che avvertivo era il battere implacabile della pioggia che innaffiava naturalmente i celebrati muschi, e ad ogni tratto del pennello affondavo lentamente sempre più nel terreno inesprimibile del sacro. La pioggia continuava incessante; invece che rovinare la nostra passeggiata nel giardino, l’aveva resa ancora più suggestiva. Scendendo una dozzina di scalini, mi sono ritrovata nel buio totale di un ambiente sotterraneo, che intendeva richiamare il ventre materno, che è anche il ventre della terra, e in pochi minuti ciascun visitatore, che lo volesse o no, diventava pellegrino e avvertiva totalmente cambiata la propria dimensione.”
da L’anima nascosta del Giappone (Marietti 2009) di Marcella Croce

1 comment:

  1. quanto desidero andare in Giappone... ho avuto tanti e tali di quegli studenti giapponesi sia a Milano che qui a Palermo, che sarebbe non solo doveroso, ma "sentito", come scrivi tu... il Giappone ho imparato a sentirlo appunto attraverso i giapponesi e le giapponesi che ho conosciuto! E quel silenzio e quella gentilezza di cui scrivi, me li hanno comunicati sopratutto attraverso la loro gestualità, la loro presenza fisica... Spero di poter venire alla mostra. Intanto... http://stranieromavero.blogspot.it/2013/05/30-maggio-palermo-solo-giappone-la.html

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