Tuesday, May 28, 2013

OBIETTIVO BIRMANIA in concomitanza con gli eventi programmati al Museo delle Marionette di Palermo: lunedì 31 marzo 2014 ore 18.30 conversazione su GIORNI IN BIRMANIA di George Orwell e sabato 5 aprile ore 19 inaugurazione della mostra fotografica OBIETTIVO BIRMANIA



Le foglie di betel artisticamente disposte, il gregge di papere portato al pascolo, la barca del lago Inle remata con il piede, la tonaca del monacello questuante che si riflette nei colori rosso oro della sua pagoda, le mille magie e i mille templi di Bagan, splendidi in ogni possibile luce e prospettiva: con otto semplici didascalie e 26 foto, la mostra Obiettivo Birmania si addentra in questo Paese da molti considerato quintessenza dell’Asia. Con le immagini dei fedeli che sembrano quasi poter fare ruzzolare la celebre enorme Golden Rock, che si prostrano in preghiera dinanzi al Buddha, che si avvinghiano alle divinità autoctone dei Nat, si chiude il cerchio della vita, improntata alla fede incrollabile che ha creato migliaia, forse milioni di pagode dorate che i birmani hanno innalzato in ogni angolo del loro mondo per migliorare la propria vita nell’aldilà.

Sunday, May 19, 2013

SOLO GIAPPONE - in concomitanza con la mostra che è stata inaugurata il 30 maggio 2013 ore 18.30 presso l'Associazione Dictinne Bobok Via E. Albanese 7 Palermo



Giardini, celebrazioni, oggetti, atteggiamenti: la cultura tradizionale giapponese è caratterizzata da una cura per il dettaglio tutta particolare. Cura per il dettaglio che molti forse non esiterebbero a definire maniacale, ma che importanza ha, se è proprio quel dettaglio che ci comunica un’emozione inesprimibile che va giù dentro e arriva dritto fino all’anima? Può essere la raffinata busta di carta, o la delicatissima scatola con cui si confeziona un regalo. Può essere semplicemente il gesto usato nel porgere il resto al cliente, un resto che non solo non manca mai, ma che viene consegnato a mani giunte come se fosse anche quello un oggetto sacro o prezioso. Può essere una porta aperta o richiusa garbatamente da una delle innumerevoli commesse…  

“Lo spirito del Giappone, più che spiegato o studiato, va semplicemente ‘sentito’, assorbito. Ricopiando il sutra nell’atmosfera rarefatta del tempio, l’unico rumore che avvertivo era il battere implacabile della pioggia che innaffiava naturalmente i celebrati muschi, e ad ogni tratto del pennello affondavo lentamente sempre più nel terreno inesprimibile del sacro. La pioggia continuava incessante; invece che rovinare la nostra passeggiata nel giardino, l’aveva resa ancora più suggestiva. Scendendo una dozzina di scalini, mi sono ritrovata nel buio totale di un ambiente sotterraneo, che intendeva richiamare il ventre materno, che è anche il ventre della terra, e in pochi minuti ciascun visitatore, che lo volesse o no, diventava pellegrino e avvertiva totalmente cambiata la propria dimensione.”
da L’anima nascosta del Giappone (Marietti 2009) di Marcella Croce